Uffizi. Sala della Primavera.
Io e un gruppo di liceali.
Erano arrivati in ritardo con sulla faccia i segni di una notte piuttosto brava.
Come abbiamo fatto tutti a quell'età.
Entriamo nella stanza del Botticelli e io ce la metto proprio tutta per vedere se riesco a tenerli svegli.
Una cosa che non tollero è la gente che mi dorme davanti. E siccome tengo sempre ben presente che chi ho davanti è un mio cliente e che quindi devo accontentarlo, credo che se mentre parlo ha le cascaggini, evidentemente non sto facendo bene il mio lavoro. Dunque, non appena vedo segni di cedimento,cambio registro, discorso, argomento, fosse anche che avessi da spiegare Michelangelo redivivo!!!
Con questi ragazzi, oggettivamente, se si fossero addormentati ci stava anche che la colpa non fosse proprio mia, ma della notte appena trascorsa.
Dunque io ce la mettevo tutta!
"Questa al centro è Venere, vestita e incinta. Poi Zefiro, Cloris, Mercurio, le tre Grazie, il mirto, gli alberi di arance".
"E l'ultimo personaggio in alto? Guardate bene chi è! Vedete che sta scoccando una freccia? Chi sarà?"
"E' Cupido!"
"Bravi! E come mai avrà gli occhi bendati secondo voi?"
Dal fondo della fila, una voce si alza: "'ndo coglio, coglio!"
Ecco sì io volevo dire che l'amore è cieco, comunque diciamo che ha reso molto bene l'idea!
"Ecco la Primavera. Allora
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