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giovedì 8 ottobre 2015

Lavorare nel mondo della storia dell'arte in Italia. Oggi.

Ieri, agli Uffizi, una giovanissima e bellissima maturanda della provincia di Cuneo, mi ascoltava con attenzione.

La Galleria, i Medici, le opere. A un certo punto mi ha detto che anche a lei sarebbe piaciuto occuparsi di didattica museale e mi ha chiesto del mio percorso. 


Le ho detto della laurea in storia dell'arte, dei tanti post laurea di cui uno in atto, dei vari tirocini, delle pubblicazioni, di questo mestiere che amo e che molti mi dicono saper fare bene.


Non le ho detto però che lavorare in questo mondo in Italia mai è stato facile. Non che altri lavori lo siano. Per carità. Lungi da me fare la principessa sul pisello, come a volte mi dice mio marito. 

Ma non posso non dire che la nostra, di storici dell'arte, in qualsiasi settore, divulgazione, ricerca, didattica...è una strada lunga e in salita. A un certo punto ti sembra che ci sei quasi. Che hai raggiunto ciò che volevi. Più o meno. Rinunciando al periodo di riposo in maternità, perché gli anni passano e li volevi proprio, dei figli, anche se la situazione professionale non sarebbe proprio quella ideale. E ti ritrovi in ospedale che ti contattano per un progetto a Certaldo.  Rinunciando spesso ad andare al parco alle quattro del pomeriggio ma delegando a qualcun altro che ti fa molta invidia.

Ma chi te lo fa fare? A volte, pensi. Non è che guadagni cifre astronomiche. Tutt'altro.
Ma non potresti fare altrimenti.
La storia dell'arte sei te.
E a te non puoi rinunciare.
Perché sarebbe impossibile, innaturale, contro la logica delle cose.
Eppure ci sono dei giorni in cui vorresti tanto farlo. 


La riforma Franceschini sui beni culturali sta sovvertendo, a quanto si vede oggi, tutto il sistema. Quello che ieri era oggi non è e non si sa, ancora, cosa sarà domani.
Io non mi sono mai schierata contro o a favore delle decisioni che vengono prese dall'alto e non intendo farlo ora.


Il lavoro degli storici dell'arte nella ex Soprintendenza finora  è stato a dir poco esimio, a mio avviso.
Antonio Natali, ad esempio, ha rivoluzionato gli Uffizi creando sale nuove e aprendosi all'esterno con le mostre della città degli Uffizi in cui opere della Galleria venivano esposte nel territorio a cui erano in origine legate insieme ad altre opere.
Fra le tante, ad alcune sono particolarmente legata.
Quella di Pontassieve, il mio paese, in cui fu esposta la Madonna dell'Angelico, collegata a quel territorio.
Quella di Trento, mia città adottiva, con Dosso Dossi al Buonconsiglio.
Quella di Forte dei Marmi sulla scultura del Novecento a cui ho avuto l'enorme fortuna di collaborare. E l'ultima, quella di Casal di Principe.
Mi fermo perché non finirei più.


Detto ciò, non si può non notare che l'idea di museo degli Uffizi e di molti musei statali è quella di fine Settecento ed è respingente nei confronti del visitatore medio. Non solo per la folla ma anche per le didascalie minuscole e l'assenza di pannelli illustrativi o interattivi.
Forse un cambiamento ci voleva. Anzi di sicuro.
Non so se questo sarà quello giusto.
Il mio lavoro di operatrice museale e storica dell'arte, flessibile e incerto per sua natura, lo è oggi ancora di più.


E come il mio quello di tanti tanti tanti tanti altri preparatissimi e quasi non più giovani studiosi.


E tante volte ci (dico così perché credo non solo a me) ci verrebbe da dire: "ma che me ne frega, mi cerco un lavoro qualunque, non sarà facile ma abbassando le pretese prima o poi ci riuscirò".
Il punto è che non puoi. In molti l'abbiamo fatto già  e sappiamo che è come rinnegarci e non sarebbe giusto nei confronti di noi stessi e delle nostre famiglie. 


E quindi nulla, finché proprio non sei con le spalle al muro non lo lasci il mondo dell'arte, il tuo mondo, il solo in cui trovi ossigeno.
Ti arrabbi. Poi ti dispiaci. E poi riparti. E ci riprovi partendo da un'altra parte, percorrendo un'altra strada, prendendo un altro bandolo della matassa. Perché non hai altra scelta. Credo, con questo post, di raccontare non solo la storia mia ma quella di tanti colleghi.

Era solo per dire che questa pagina è uno dei miei progetti che nascono da qui: dalla voglia, direi dall'urgenza, di provarci ancora.
...e dunque...seguitemi!

sabato 3 ottobre 2015

LILIA, percorsi d'arte a Firenze e Bellezza Divina, Palazzo Strozzi, Firenze- 3 ottobre 2015

Ecco.
Oggi, 3 ottobre 2015, è una data senz'altro da ricordare.
Perché?
Perché dopo aver ricevuto tanti incoraggiamenti, pressioni, convincimenti ecc. l'ho fatto.
E non è stato facile, eh...
No, davvero.
Insomma, ho finalmente reso concreto il progetto di LILIA, percorsi d'arte a Firenze, questo blog, correlato a una pagina Facebook e a un account Twitter e Instagram, organizzando una PRIMA visita guidata a Bellezza Divina, la mostra attuale di Palazzo Strozzi, secondo me, una delle più belle fra quelle organizzate negli ultimi anni.
Dico PRIMA perché ne organizzerò altre, alla mostra e ad altri luoghi che amo e che credo meritino di essere conosciuti nella mia città, Firenze.
Non è un caso che LILIA sia partita con questa mostra. 
Bellezza Divina mi rappresenta, parla di me e dei miei oramai tanti anni di studio di storia dell'arte. Il mio maestro ci ha educato al bello spregiudicato e mai convenzionale, che può comparire all'improvviso e, quando compare, è impossibile non riconoscerlo e spiazza.
E sono tanti i momenti in cui la mostra di Palazzo Strozzi spiazza. Tanti davvero.
Non sto ad elencarli, perché l'ho già fatto e perchè credo che le parole tolgano potenza al bello, che va vissuto e respirato.
Però, un piccolo racconto di quello che è successo stamani, voglio lasciarvelo. Non sono parole e immagini mie, ma di mio marito, che dopo mesi e anni di consigli e rassicurazioni non poteva certo perdersi l'evento di stamani mattina, ed è venuto con noi.
Dunque, felice della visita di stamattina, ringrazio tutti quelli che hanno partecipato, tutti quelli che leggono, tutti quelli che, se vorranno, commenteranno e tutti quelli che hanno mostrato interesse al mio progetto chiedendo, condividendo, interessandosi.
Grazie a tutti e vi aspetto...alla prossima visita!