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giovedì 18 giugno 2015

Suggestioni dalla Costa San Giorgio...

Era un giorno caldissimo, come oggi. Lei aveva i capelli lunghi lunghi e mille idee in testa. Si era appena laureata.
Lui si era laureato da un pezzo ma stava ancora cercando la sua strada.
Insieme, quel pomeriggio, percorsero questa, di strada.
Lei gli raccontò della sua vita, delle sue amiche,  del suo cane, dei suoi mille dubbi e delle sue passioni.
Lui del suo mare, dei suoi sogni, dei racconti che scriveva. Parlarono del Forte Belvedere, di quando ci fu la mostra di Folon, di Ottone Rosai e del suo studio e anche della musica di Caikovskij.
Lei gli disse che oramai era grande e che sentiva il bisogno di trovarsi un lavoro e guadagnare soldi. Magari sposarsi e fare famiglia.
Lui le rispose di fregarsene, che la vita è troppo breve per correre dietro ai soldi e che è molto meglio seguire i propri sogni.
Quanto allo sposarsi, sì certo ma quando si è pronti, senza fretta.
Davanti a una piccola chiesa circondata da un giardino fiorito, lui le disse che se si fosse sposato a Firenze gli sarebbe piaciuto farlo in un luogo intimo romantico e appartato come quello.
Davanti allo studio di Caikovskij, accaldata, lei si sedette sul marciapiede e lui le porse la sua bottiglietta d'acqua, intento a leggere l'iscrizione sul muro.
Gli serviva quell'iscrizione per completare un suo racconto, che la sera, le inviò.
Quando lo lesse, lei capì che sarebbe stato bello passare con lui tutta la vita a parlare di Ottone Rosai e di Caikovskij, a leggere i suoi racconti e a farsi dire che i propri sogni non bisogna mai lasciarli andare.
E forse, sarebbe stato bello anche sposarlo, come aveva detto lui, in una chiesetta come quella, intima e riservata.
E così, quello fu il primo pezzo di strada che fecero insieme.
Poi ce n'è stato ancora molto altro.
Bello ma faticoso, esattamente come quel primo.
Sarà per questo, che ogni volta che lei lo ripercorre, pensa a quel giorno e un po' si commuove.

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